La scienza di OGS partecipa a GeoAdriatico

Conflitti climatici, economia blu, diplomazia scientifica e Covid, quattro temi centrali che hanno visto protagonista l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS nell’ambito di GeoAdriatico, il simposio internazionale, ideato e organizzato dalla Vitale Onlus, che si è svolto a Trieste dal 10 al 13 giugno 2021.
GeoAdriatico è stata un’importante occasione di confronto sulle sfide del futuro che ha visto la partecipazione di 126 partecipanti in rappresentanza di 35 nazioni per approfondire le tematiche relative alla diplomazia, l’economia, la scienza e le religioni, con un approfondimento su trasporti e infrastrutture, investimenti e finanza internazionale.
La scienza è stata al centro dell’evento che ha visto, tra gli speakers, diversi rappresentanti OGS. Ai panel di GeoAdriatico hanno infatti partecipato Florence Colleoni (paleoglaciologa della Sezione di geofisica di OGS), Mounir Ghribi (direttore Cooperazione internazionale e promozione della ricerca OGS), Giulia Massolino (tecnologa della Cooperazione internazionale e promozione della ricerca OGS), Cosimo Solidoro (direttore della Sezione di Oceanografia di OGS), Paola Del Negro (direttore generale di OGS) e Nicole Beneventi (giovane comunicatrice scientifica di OGS) portando l’esperienza dell’Ente di ricerca nei diversi settori, dalla blue economy ai cambiamenti climatici.
Florence Colleoni ha parlato dei migranti climatici cercando di spiegare come i cambiamenti del clima, e la conseguente desertificazione, sta costringendo diversi popoli a lasciare i luoghi di origine per avvicinarsi a zone con presenza di acqua, in quanto è la risorsa primaria per la vita dell’uomo. In particolare, Colleoni ha acceso i riflettori sul Mediterraneo, sull’innalzamento del livello del mare e sul riscaldamento degli oceani che sono tutti processi che aumenteranno la vulnerabilità delle popolazioni del Mediterraneo. Le zone più a rischio, ha detto Colleoni, sono il Nord Africa e la zona del Levante che subiranno una desertificazione ancora più importante nel breve futuro.
Durante l’evento sul Dialogo 5+5, il forum del Mediterraneo occidentale, moderato da Mounir Ghribi, i riflettori sono stati accesi sul ruolo della ricerca, dell'innovazione e dell'alta formazione per contribuire alla crescita economica, all'inclusione sociale e alla creazione di nuove opportunità per i giovani nei Paesi del Mediterraneo occidentale. Grazie alla partecipazione di ospiti quali Ana Elorza Moreno, coordinatrice scienza e diplomazia della FECYT, Giuseppe Provenzano, dell’Unione per il Mediterraneo, Emma Bellon e dei delegati di alcuni Paesi membri del Dialogo 5+5 è stata sottolineata l’importanza della diplomazia scientifica quale strumento per fare dialogare scientificamente alcuni Paesi in aree geo politicamente instabili e in conflitto.
Nicole Beneventi, giovane divulgatrice di OGS ha parlato del ruolo delle immagini nella scienza, evidenziando alcune problematiche connesse con il loro uso. In particolare, ha sottolineato il valore di “dato scientifico” che le immagini possono assumere nel contesto della ricerca, ponendo l’accento sulla cautela necessaria al loro impiego. Se per l’utilizzo dei dati, infatti, esiste una sensibilità etica condivisa, lo stesso non sempre purtroppo accade per le immagini, oggetto alle volte di manipolazioni che possono comprometterne il messaggio e minare la fiducia del pubblico nella scienza.
Nel panel “Blue economy, energia, risorse e geopolitica”, Cosimo Solidoro si è soffermato sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle attività umane legate al mare, come la pesca o i trasporti marittimi, mentre Giulia Massolino ha, invece, esplorato i concetti dell'Ocean Literacy e del coinvolgimento dei cittadini nella scienza, illustrando le iniziative di alta formazione di OGS e collegandosi al Decennio del Mare dell'ONU.
Il ruolo dell’Ocean literacy per una maggior consapevolezza sul ruolo degli oceani da parte dei cittadini è stato anche approfondito da Paola Del Negro, direttore generale di OGS, nel panel “Scienze, cambiamenti climatici, salute e Covid”. Gli oceani hanno, infatti, un ruolo centrale per la salute umana e, come abbiamo imparato dall’emergenza Covid, la comunicazione scientifica di fondamentale importanza per il coinvolgimento attivo dei cittadini e guidare le strategie politiche.
Particolare attenzione è stata data ai giovani che hanno avuto un ruolo attivo in ciascun panel portando la loro visione del futuro e ai giovani partecipanti della Summer School internazionale “Sustainable Blue Economy in the Euro-Mediterranean Region” organizzata da OGS e dall’Euro Mediterranean University che hanno avito la possibilità di seguire a distanza i panel di GeoAdriatico.

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