Avvistamento dello squalo elefante nel Golfo di Trieste

Avvistato uno squalo elefante (𝐶𝑒𝑡𝑜𝑟ℎ𝑖𝑛𝑢𝑠 𝑚𝑎𝑥𝑖𝑚𝑢𝑠) di circa 8 metri tra Santa Croce e Marina di Aurisina. Si tratta di una splendida notizia per il Golfo di Trieste e per la sua biodiversità e che dona speranza per specie che sono sempre più minacciate in tutto il Mediterraneo.

L'avvistamento dell'esemplare ritratto in questa foto è stato segnalato all'Area Marina Protetta di Miramare nei giorni scorsi e la specie è stata confermata dai loro esperti. Per il Golfo si tratta di un'osservazione rara: l'ultima risale al 2015, sempre nelle acque di Duino.

Il ricercatore Diego Borme, dell'OGS, commenta così l'avvistamento:

Si tratta di una specie che frequenta i mari temperati di tutto il mondo ed è capace di migrazioni di migliaia di chilometri.

Il suo nome comune “squalo elefante” deriva dal fatto che i giovani di questa specie presentano un muso piuttosto allungato e ricurvo, che può ricordare vagamente una proboscide. Per lo più lo si vede nuotare solitario, placido e tranquillo, ad un paio di nodi di velocità, con la bocca spalancata, mentre filtra organismi planctonici che trattiene grazie all’apparato filtrante, costituito da lunghe e fitte spine poste sugli archi branchiali, in fondo alla gola.

Si lascia avvicinare senza problemi e non sembra curarsi troppo della presenza dei natanti, ma la sua mole può comunque comportare delle codate pericolose. Un gigante buono, dunque, ma anche delicato. Questa specie è considerata a rischio, infatti, sono alcune caratteristiche vitali a renderla fragile: la maturità sessuale raggiunta tra i 16 e i 20 anni, la gestazione della prole che dura da 12 a 36 mesi, il fatto di dare alla luce al massimo 6 piccoli per volta, ogni 2-4 anni.L’uomo non è stato sempre innocuo per questa specie, infatti questo squalo è stato a lungo pescato, soprattutto nei mari settentrionali, per il suo fegato, da cui si ricavava olio, e per la sua pelle, da cui si ricavava un cuoio particolare. Attualmente è molto importante proteggere questa specie a rischio e salvaguardare la sua presenza nell'ecosistema marino.

Crediti immagine: Area Marina Protetta di Mirarame.