“Tettonica e sismicità alla Giunzione tra Alpi e Dinaridi” Progetto Collaborativo AlpArray

“Sismotettonica delle Alpi orientali e meridionali e loro transizione verso le Dinaridi” è il titolo dell’incontro tra sismologi, geofisici e geologi organizzato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS nell’ambito del Progetto Collaborativo AlpArray. Circa 80 partecipanti da Croazia, Italia, Germania, Slovenia e Svizzera prenderanno parte all’incontro in programma l’8 e il 9 maggio al Museo Revoltella di Trieste, che fornirà una panoramica multidisciplinare degli studi passati e di quelli in corso sulla zona delle Alpi orientali e meridionali, fino alle Dinaridi, con particolare attenzione ai modelli sismologici e tettonici. I partecipanti si recheranno poi il 10 maggio in visita a Portis, Venzone e Gemona, luoghi duramente colpiti dal terremoto del 1976, di cui si è appena celebrato il 43° anniversario.

 

Al centro dell’incontro, il progetto prioritario tedesco “SPP 2017 di Mountain Building Processes in Four Dimensions (MB-4D)”,  di cui l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS è partner, che rientra nell’iniziativa internazionale AlpArray. Il progetto mira ad ottenere una immagine ad alta risoluzione della struttura delle Alpi, dalla superficie crostale fino a diverse centinaia di chilometri di profondità nel mantello.

 

“AlpArray è un’iniziativa europea per promuovere la comprensione dei meccanismi di formazione e le dinamiche esistenti nei rilievi montuosi dell’Europa centrale e meridionale,” spiega Stefano Parolai, direttore della Sezione Centro di Ricerche Sismologiche di OGS. “L'iniziativa utilizza osservazioni terrestri ad alta densità spaziale per ottenere sia immagini  ad alta risoluzione della struttura 3D di velocità sia delle proprietà fisiche della litosfera e del mantello superiore. Inoltre, particolare attenzione viene dedicata anche allo studio dei  fenomeni sismici” precisa Parolai.

Una delle azioni principali dell’iniziativa AlpArray è, infatti, quella di raccogliere dati sismologici di alta qualità da una fitta rete di stazioni sismiche temporanee, integrando i dati di quelle permanenti, per assicurare una copertura omogenea ed estesa dell’area alpina. Alla rete sismica di AlpArray attualmente partecipano più di 24 istituzioni; i principali enti coinvolti sono: ETH Zurigo (coordinatore), Università di Vienna, Università di Berlino, Centro di Ricerche Sismologiche di OGS, ISTerre di Grenoble, INGV, IG ASCR di Praga, GFZ, HAS GGI, ma il progetto, globalmente, ha raccolto l’interesse complessivo di 52 istituti di 18 diversi Paesi.

 

Il meeting è co-organizzato dal Comune di Trieste e da Trieste città della conoscenza.

 

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