Cambiamenti climatici, mare e ricerca Incontro “Il contributo della ricerca allo sviluppo della Riserva MaB Unesco”

Cambiamenti climatici, mare e ricerca

Incontro “Il contributo della ricerca allo sviluppo della Riserva MaB Unesco”

Caffè Tommaseo - Piazza Nicolò Tommaseo, 4 (Trieste)

DOMANI giovedì 23 gennaio 2020  - ore 18

 

Il mare si sta scaldando. Anche le acque del Golfo di Trieste stanno subendo una profonda trasformazione: tra le conseguenze delle variazioni in atto negli ultimi anni ci sono l’alterazione degli ecosistemi marini, la comparsa di nuove specie provenienti da mari lontani (organismi alieni) e la modifica della concentrazione di nutrienti.  Tutto ciò porta anche a uno squilibrio nelle catene alimentari che si ripercuote sulle attività di pesca, sulla nostra alimentazione e in generale su tutte le attività economiche, ricreative e turistiche dell’area.

 

Da più di trent’anni, la sentinella del cambiamento dei parametri meteomarini nella riserva MaB UNESCO di Miramare è la stazione C1 dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale - OGS, che, assieme alle osservazioni subacquee delle comunità ittiche e algali condotte dall’Area Marina Protetta di Miramare, fornisce una misura delle trasformazioni in atto.

 

Di variazioni degli habitat e delle specie, di quelle della temperatura, si parlerà nel corso dell’incontro pubblico “Il contributo della ricerca allo sviluppo della Riserva MaB Unesco”, in programma DOMANI giovedì 23 gennaio alle 18 al Caffè Tommaseo in Piazza Nicolò Tommaseo, 4 (Trieste), in cui verranno approfonditi i principali filoni di ricerca, le ricadute legate ai cambiamenti climatici in atto e i possibili interventi di mitigazione degli effetti sul Golfo di Trieste.

L’incontro, a ingresso libero, è promosso da OGS, da WWF Area Marina Protetta di Miramare e Shoreline ed è organizzato nell’ambito del progetto Interreg Italia-Croazia ECOSS - ECOlogical observing System in the Adriatic Sea: oceanographic observations for biodiversity.

 

Il programma dell’appuntamento prevede l’introduzione di Paola Del Negro, direttore generale OGS, e gli interventi di Michele Giani, Primo Ricercatore dell’OGS su “Il golfo di Trieste sta cambiando?”, Maurizio Spoto, Direttore WWF AMP Miramare, su “La Riserva MaB Unesco Miramare: attività umane sostenibili e la sfida dei cambiamenti climatici”, Bruno Cataletto, Ricercatore OGS e referente per l’Ente del progetto ECOSS, su “Sistemi di osservazione per la biodiversità” e Carlo Franzosini, Presidente di Shoreline e referente della società per il progetto ECOSS, su “Aree marine protette: l’importanza del networking”. Al termine dell’incontro verrà proiettato il video #Proudtoshare della Riserva MaB Unesco di Miramare.

 

“A Trieste c’è una lunga tradizione nella ricerca sul mare, che risale agli Asburgo, proseguita negli anni da varie istituzioni e che OGS contribuisce a portare avanti. Di fronte al cambiamento climatico, è sempre più importante la conoscenza non solo delle caratteristiche delle acque oggi ma il confronto con i dati sugli anni passati. Solo così si possono leggere correttamente i significati delle variazioni in essere, in particolare legate a temperatura e biodiveristà. Per questo motivo avere la disponibilità di campionamenti in un sito fisso, situato di fronte al Castello di Miramare, è molto importante. Si tratta di una delle serie storiche più rilevanti d’Italia, una “banca dati” preziosa per conoscere le specie presenti e come si siamo modificate nel tempo, in conseguenza anche ai cambiamenti dell’ambiente, e per poter confrontare quali specie ci sono, quante sono e se ci sono inserimenti di specie aliene” afferma Paola Del Negro, direttore generale OGS.

 

“Di fronte ai cambiamenti climatici in atto e alla conseguente alterazione degli habitat marini e terrestri, la Riserva di Biosfera di Miramare rappresenta un laboratorio sperimentale dove condurre interventi di ripristino ambientale e di conservazione della biodiversità, come la riforestazione dei fondali ad alghe e fanerogame, il mantenimento del paesaggio terrazzato e il sostegno a pratiche di sviluppo sostenibile del territorio" dichiara Maurizio Spoto, Direttore WWF AMP Miramare

 

“L’obiettivo principale del progetto ECOSS (ECOlogical observing System in the Adriatic Sea: oceanographic observations for biodiversity) è l’istituzione di un Sistema Osservativo Ecologico del Mare Adriatico condiviso tra Italia e Croazia, in grado di integrare la ricerca ecologica e oceanografica e il monitoraggio con le strategie di conservazione di Natura 2000. Promuoverà, con una visione a lungo termine, un Sistema Osservativo Ecologico Integrato nel Mare Adriatico, condiviso fra Italia e Croazia, basato su infrastrutture e serie di dati ecologici a lungo termine già esistenti e unendo le osservazioni costiere e al largo con le strategie di conservazione e di qualità ambientale dei siti Natura 2000” afferma Bruno Cataletto, referente OGS del progetto ECOSS.

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