Euro-Argo

Monitoraggio delle acque oceaniche: OGS in prima linea nella nuova infrastruttura di ricerca europea Euro-Argo ERIC con la responsabilità scientifica per il Mediterraneo e il Mar Nero

É stata recentemente inaugurata a Bruxelles l’infrastruttura di ricerca Euro-Argo, in cui Trieste gioca un ruolo chiave di coordinamento delle attività in Mediterraneo e Mar Nero. Lo scopo è di monitorare la salute delle acque dei mari a livello globale per proteggere e valorizzare le risorse naturali dell’ambiente che ci circonda.

L’acqua è da sempre l’elemento indispensabile per la nostra vita. Il 70% del Pianeta è ricoperto da mari e oceani, necessari per lo sviluppo e il sostentamento della vita di animali e piante sulla Terra. Inoltre, in particolare per l'uomo, l'acqua è stata ed è tutt'ora alla base di gran parte delle attività quotidiane: dalla pesca all'agricoltura, dai trasporti all'industria.

L'ambiente marino è però sottoposto a costanti pressioni naturali e artificiali che ne possono alterare l'equilibrio - soprattutto di fronte ai processi di industrializzazione diffusa legati alla globalizzazione – ed è fondamentale conoscere più approfonditamente gli oceani e analizzarli nelle loro interazioni con persone, economia e politiche territoriali, per capire al meglio il funzionamento di questo ecosistema complesso per poter affrontare emergenze come quella dei cambiamenti climatici e gestire le risorse in maniera sostenibile.

Euro-Argo ERIC rappresenta il contributo europeo al progetto internazionale Argo, iniziato già nel 1999-2000. Argo è il più grande sistema mondiale di osservazione in-situ degli oceani con oltre 3000 punti di misurazione di temperatura e salinità, dalla superficie fino alla profondità di 2000 metri, diffusi in tutti gli oceani. Insieme alle osservazioni satellitari, Argo è diventato la principale fonte di dati per la ricerca sul mare e sul clima, le previsioni stagionali e climatiche, e per l'analisi e le previsioni oceaniche, grazie agli strumenti di misurazione (simili a grosse boe) che vengono lasciati in mare aperto. Questi strumenti permettono di effettuare misurazioni fino a 2000 metri di profondità e sono liberi di muoversi seguendo le correnti, inviando costantemente sia i dati delle rilevazioni, sia quelli relativi alla propria posizione. Per questo Argo rappresenta un elemento essenziale del Global Ocean Observing System (GOOS), progetto istituito per monitorare, comprendere e prevedere il ruolo degli oceani nel clima della terra.

“Gli obiettivi che sono alla base di Euro-Argo sono promossi da anni a livello europeo”, spiega Pierre Marie Poulain, ricercatore belga che dal 2000 lavora presso l’OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, che, con Alessandro Crise, sempre dell’OGS avrà un ruolo chiave nel progetto. “Nell’ambito di Euro-Argo l’OGS ha il ruolo di coordinare la messa a mare degli strumenti nel Mediterraneo e nel Mar Nero, nonché dell’analisi dei dati, in un’ottica di open access, in cui vengono resi disponibili ai ricercatori di tutto il mondo, on line e in tempo reale” prosegue Poulain.

L’importanza di Euro-Argo è tale da aver ottenuto, per la prima volta in campo oceanico e per la prima volta anche nel campo delle scienze ambientali, l'ERIC, un apposito quadro giuridico comunitario applicabile ad un consorzio per un'infrastruttura europea di ricerca, che consente di ottimizzare, mantenere e migliorare i contributi europei e agevolare la gestione.

“Gli obiettivi di Euro-Argo ERIC sono infatti sostenere e ottimizzare i contributi europei per Argo e fornire un servizio di livello mondiale alle comunità di ricerca oceanografica e climatica e di oceanografia operativa” chiarisce Poulain. “In particolare la rete gestita dall’OGS diventerà una risorsa fondamentale per studiare il ruolo del Mar Mediterraneo nel sistema climatico e fornirà i dati richiesti per migliorare in modo significativo le previsioni a medio e lungo termine dell’atmosfera e dell’oceano”. Di particolare importanza in questo ambito sono la pianificazione della messa a mare della strumentazione e la raccolta, l’archiviazione e la distribuzione dei dati in “real-time”, in collaborazione anche con altri Enti scientifici europei. In quanto coordinatore, l’Italia sarà anche responsabile dell’analisi dei dati e della loro disseminazione al centro di raccolta mondiale.

E questa è solamente la fase iniziale perché Euro-Argo intende preparare la prossima fase di Argo: un'estensione del progetto a profondità maggiori, a ulteriori sensori biogeochimici e ottici per misurare parametri come la fluorescenza della clorofilla e della materia organica, l’ossigeno e anche i nitrati, e all'osservazione delle regioni polari.